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APPUNTI DI VIAGGIO nell'Ermetismo cristiano dall'autore 'anonimo' di Meditazioni sui Tarocchi • • • • • TRE CONFERENZE sull'Ermetismo cristiano sul tema: il libro Meditazioni sui Tarocchi
DUE LIBRI IN UNO INDICE:
PARTE 1 di 'Anonimo' Introduzione di Friederike Migneco e Volker Zotz XIV La Temperanza - XV Il Diavolo- XVI La Torre - XVII La Stella - XVIII La Luna - XIX Il Sole - XX Il Giudizio - XXI Il Matto - XXII Il Mondo
PARTE 2 di R. Powell Prima conferenza (2006) - Seconda conferenza (2007) - Terza conferenza (2008) * * * “Il Matto è colui che ha perduto la memoria, che ha dimenticato tutto; il Matto è colui che possiede la ‘memoria del futuro’ e ha dimenticato passato e presente; il Matto è colui che contempla l’eternità e vive al di fuori del tempo”. (Parte 1 - pag. 61) * * * "Nella prima Lettera (o Arcano) di Meditazioni sui Tarocchi, quella del ‘Bagatto’, si fa riferimento alla grande iniziazione e al fatto che questa avviene attraverso il Maestro, attraverso l’incontro con il Maestro; e anche che tale incontro è di valore eterno, il che esprime l’effettivo valore di questo libro. Per contestualizzare l’incontro con il Maestro, è evidente che esiste un parallelo tra i 22 Arcani maggiori dei Tarocchi e i 22 capitoli dell’Apocalisse. L’incontro con il Maestro descritto nel primo capitolo dell’Apocalisse fu quello di Giovanni nell’isola di Patmos con il suo Iniziatore, il quale gli mostrò i misteri del futuro. A ciò – o a qualcosa di simile – si fa riferimento nel primo Arcano quale grande iniziazione, che può essere compreso mediante il parallelo tra il primo Arcano e il primo capitolo dell’Apocalisse. Quando ci si riferisce all’incontro con il Maestro, la grande iniziazione, ciò è esattamente quel che vien detto nel primo capitolo dell’Apocalisse. Pertanto, in termini di collocazione di Meditazioni sui Tarocchi nel contesto di una corrente spirituale, si tratta da una parte di una resurrezione della corrente misterica egizia, e dall’altra di un’espressione della corrente giovannita che si rivela nell’Apocalisse. (Parte 2 - pagg. 124-125)
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